Il topo diventò l’unità monetaria: il futuro del cybercapitalismo

Mentre i governi occidentali studiano e mettono in campo sistemi sempre meno liberali per confiscare il frutto del vostro lavoro, nel web i muri si sbriciolano ad ogni click. Il vero dominio in quest’epoca è la capacità di controllare la nostra percezione del denaro. In primo luogo l’illusione che esistano veramente i soldi, nel senso tradizionale e tridimensionale del termine. Chi si occupa di finanza e di forex sa che i soldi sono nient’altro che un servizio, un prodotto che si vende, si compra e si produce. Soprattutto che varia di valore ad ogni secondo. Gli esperti lo sanno e vivono di scalping mentre alle masse suona la sveglia per prendere l’autobus.C’è chi contesta. Se la prende con le banche, le istituzioni finanziarie. C’è chi va contro il libero mercato. Ma questa gente è un’invenzione del libero mercato. Non esistono fuori dal mercato. Non possono starne fuori.

La cultura del mercato è totale. Questi uomini e donne sono un prodotto del libero mercato necessari al sistema che disprezzano. Sono manovrati dal mercato e vengono scambiati come merci. Esistono per rinforzare e perpetuare il sistema mentre gli euro che hanno in tasca oscillano sul dollaro ogni secondo.

Bisogna ripensare all’arte di fare soldi, Talete di Mileto la chiamava chrimatistikós. I soldi creano il tempo. Una volta era il contrario. Gli orologi hanno accelerato l’ascesa del capitalismo. E’ il cyber capitale che crea il futuro. Oggi il tempo è un bene aziendale, appartiene al libero mercato. Il futuro è già ipotecato. I grandi signori si riconoscono non tanto dal fatto che hanno a disposizione più spazio degli altri uomini, ma dal fatto che hanno più tempo. Chi vive proiettato nel web appartiene alla nuova aristocrazia. Il web e la cybermoneta lavorano per Lui. Egli dispone del suo tempo anche quando è molto impegnato.

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